Martina Massa, a soli quindici anni, in questo romanzo d'esordio restituisce, con una scrittura chiara e veloce, le esperienze affascinanti e più spesso drammatiche di un'adolescente in cerca di un proprio spazio nel mondo. E senza mai ammiccare il lettore, evitando la trappola del facile giudizio morale, racconta il vuoto esistenziale, reso inguaribile dalla monotonia di abitudini e di gesti ossessivi. Le pagine sono ritratti che documentano giorni di profonda solitudine, di mancata condivisione del dolore, di abbandono, di violenza e di lutto, sempre e comunque affrontati con un profondo senso di fiducia nella vita e nell'amore. Il tutto registrato con la lucidità e il distacco tipico di un professionista consumato.